Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

Si mangia per vivere, non si vive per mangiare
Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

domenica 3 aprile 2011

Pentolaccia, bomboloni senza glutine e volontariato



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Nel 1999, quando mia figlia a quattro anni fu diagnosticata, mi sembrò che il mondo mi crollasse addosso. Non sapevo quasi niente di celiachia, non sapevo in quanti cibi si trovasse o rischiasse di trovarsi, non sapevo a chi chiedere consigli, non sapevo come usare queste farine bastarde, non sapevo che per oltre tre anni avevo involontariamente avvelenato la mia bimba e mi sentivo un verme, ero atterrata su un pianeta sconosciuto e mi sentivo sola e disperata. Nel percorso dai primi malesseri, passando dagli esami del sangue alla biopsia, dalle speranze alla delusione, dalla paura alla rassegnazione, non ho mai pianto. Ma nel leggere quelle parole sul suo certificato: "... e dovrà assumere alimenti senza glutine per tutta la vita"  mi è sembrato di leggere una condanna, qualcosa che mi ha violentemente chiuso la gola impedendo all'aria di entrare, e tutte le lacrime che non avevo versato fino a quel momento sono sgorgate come da una diga rotta. Quando penso a quei momenti ho ancora il magone, probabilmente lo avrò sempre. Ma pochi mesi dopo il mondo aveva già cambiato colore, non sono tipo da piangermi addosso ed avevo uno scopo nella vita: quello di rendere meno difficile l'esistenza di mia figlia, e di rendere meno complicata la sua vita sociale. Così mi sono rimboccata le maniche ed ho affrontato cose che non avrei mai pensato di poter affrontare con tale grinta: gli assessori comunali per ottenere che all'asilo la mia bimba mangiasse in sicurezza, la pretesa che fossero più informati su questa condizione e su quello che comporta una dieta errata, le battaglie in farmacia per avere prodotti che non tenevano fino a quel momento, e via di seguito.  Dall'Associazione Italiana Celiachia avevo saputo che a Pisa non esisteva un coordinatore, non esisteva un gruppo provinciale, e le uniche informazioni utili le avevo ricevute dalla compianta segretaria nazionale, Anna Maria Vallesi, casualmente residente a Pisa ed estremamente gentile e disponibile. Ma io continuavo a sentirmi sola.
Circa un anno dopo, sempre dall'AIC ho scoperto che si era formato un piccolo gruppo di volontari nella mia provincia e ne ho contattato la coordinatrice, Letizia, con la quale ho poi collaborato a lungo per un progetto regionale sulle mense scolastiche. Nel corso di una riunione organizzata tra l'altro a casa mia, ho conosciuto un gruppo di persone tra cui Daniela e Massimo, Francesco e Michela, Laura e Paolo, Walter e Sonia, e nomino qui solo quelle che poi nel gruppo sono rimaste. Con loro quella sera ho intrapreso un'attività di volontariato che mi ha portata pochi mesi dopo a diventare coordinatore provinciale AIC per la provincia di Pisa, ruolo che ho mantenuto faticosamente ma orgogliosamente per cinque anni. In quegli anni ho messo a disposizione dei nuovi e vecchi diagnosticati della provincia il mio numero di telefono e se necessario la mia presenza in qualunque momento. E loro insieme a me. Ma soprattutto, conoscere queste persone ha fatto sì che mai più io mi sentissi sola. Avevo qualcuno da chiamare sia che avessi bisogno di informazioni, sia che avessi bisogno di una voce amica. E con loro e grazie a loro sono stati formati vari ristoratori della provincia,  è nata una legge che permette ai bambini celiaci di ricevere a scuola pasti sicuri, con loro abbiamo organizzato corsi di cucina, stand, feste, gare, partecipato a manifestazioni di qualunque tipo, e qualunque cosa ci venisse in mente che avesse lo scopo sia di informare la popolazione, sia di regalare ai bambini soprattutto (i nostri erano tutti piccoli ed era un problema che sentivamo molto) momenti di spensieratezza in cui la celiachia fosse non un disagio ma addirittura un privilegio.  Con loro in quei cinque anni mi sono sentita utilissima e battagliera, con una grinta che non tiravo più fuori solo per mia figlia, ma anche e soprattutto perché  di fronte alla diagnosi del proprio figlio nessun genitore (almeno nella provincia di Pisa) si sentisse solo come mi ero sentita io. Nel 2006 ho dovuto lasciare per i miei impegni di lavoro e familiari il ruolo di coordinatore, ma ho continuato a dare una mano al gruppo nella maggior parte delle occasioni.


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Da sinistra: Cesarina , Ilaria, Sonia, Daniela, io, mia zia Chiara, mia mamma Celeste




Questa lunga premessa era doverosa.... perché senza questo magnifico gruppo, senza questo spirito comune, non sarebbe mai nata la Pentolaccia, la festa di carnevale più attesa dai celiaci della nostra provincia, o meglio della nostra regione visto che vengono da tutte le provincie della Toscana a mangiare i nostri  mille e più bomboloni! Di come viviamo il volontariato e l'organizzazione delle iniziative parlo brevemente QUI.
La Pentolaccia quest'anno è giunta alla sua ottava edizione, e come sempre ha attirato centinaia di persone malgrado il tempo infame, e come sempre ci ha impegnati enormemente ma ci ha anche lasciati a sera con la stessa immensa soddisfazione di sempre. Vedere i bambini felici, vedere i loro musetti sorridenti o sorpresi di fronte ai tanti dolci, sentire le loro voci stupefatte nel chiedere, ma davvero posso mangiare tutto??? ... è per noi un dono, che ci ricompensa di tutta la fatica fatta, che ogni anno ci fa dire, basta, questa è l'ultima volta, ed ogni anno ci fa dire eh no, non si può non fare anche quest'anno!

Direi che più di ogni parola possano parlare le foto.... non pubblico qui le tante belle foto fatte in cui i bambini sono in primo piano perché ho chiesto ai genitori il permesso di metterle sul ricettario, ma solo su quello. Il ricettario  è la raccolta di tutte le foto e ricette dei dolci che i soci portano alla festa, per i quali facciamo loro firmare la certificazione che sono stati preparati  esclusivamente con prodotti naturalmente senza glutine e/o da prontuario. Se qualcuno ne volesse uno (ne esiste uno per ogni edizione) contattatemi pure.


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Alcuni momenti della festa



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La preparazione dei bomboloni, impastati dalle mitiche Sonia e Daniela. Loro sono le nostre colonne, le artiste dell’impasto (prezioso e faticoso)… noi facciamo la (altrettanto preziosa e faticosa) manovalanza!

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I bomboloni lievitati, pronti per la frittura

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 Beccato in flagrante!
.. Un assaggino non guasta, eh Carlo?!!!


                                               
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Alcuni dei dolci portati dai soci (ci sono anche i miei, vediamo se avete studiato, li riconoscete?)…

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… e alcuni di quelli mitici di Daniela! L’ultimo in onore dell’Unità d’Italia, visto che quest’anno la festa si è svolta pochi giorni prima del suo 150° anniversario.


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La magnifica tavolata prima...


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... e dopo il taglio dei dolci!


Chiudo doverosamente questo post con la magnifica ricetta ormai più che sperimentata dei bomboloni fritti, questa ovviamente è una dose industriale, per quantità "normali" bisogna dividere le dosi almeno per tre.

Ingredienti per circa 50 pezzi: 1,080 kg di farina Boi-Aglut per pane e paste lievitate, 540 ml di acqua gassata, 180 gr di zucchero, 180 gr di margarina, 100 gr di lievito di birra, 3 uova, la buccia grattugiata di 2 limoni, vanillina, 1 pizzico di sale.

Procedimento: dividere l'acqua in due contenitori, in uno sciogliere il sale, nell'altro il lievito. In una ciotola mettere la farina, lo zucchero, la vanillina, poi aggiungere l'acqua con il sale e far incorporare, mettere l'uovo, l'acqua con il lievito, il limone ed incorporare il tutto, infine la margarina fusa e quando è ben amalgamata anche questa mettere l'impasto sul piano di lavoro. Lavorare bene, finché l'impasto non risulti liscio e morbido. E' necessaria altra farina per finire di impastare, cercare tuttavia di usarne poca affinché l'impasto resti morbido.
Spianare e tagliare i bomboloni nella forma desiderata, depositarli non troppo vicini tra di loro su un vassoio ricoperto da carta forno, coprire con un panno di cotone e adagiarvi sopra della pellicola, far lievitare in luogo caldo per circa un'ora e mezza (attenzione, devono gonfiare ma non raddoppiare).
Quando sono ben gonfi, friggere in olio di semi di arachide e mettere a scolare su carta assorbente. Passare nello zucchero. Servire possibilmente caldi o tiepidi e......




...Concludo con questa bella coppia ed il loro cin-cin con i bomboloni!




Riconoscenza, ringraziamenti ed affetto vanno a tutti quelli che hanno collaborato alla perfetta riuscita, anche quest’anno, della Pentolaccia. Sperando di non dimenticare nessuno, ringrazio di cuore ed abbraccio, in ordine sparso, a nome di tutti i partecipanti grandi e piccoli: Sonia e Walter, Daniela e Massimo, Vittoria e Domenico, Carlo e Cesarina, Ilaria, Paolo e Laura, Giuliana, Francesco e Michela, Sandra e Massimiliano, Serena, Celeste (mia mamma), Chiara (mia zia), Anna Maria, Sara, Elisabetta, Elena, e l’altra Elena. Ultimo ma non per importanza Ugo, il nostro nuovo coordinatore, entrato in punta di piedi nel nostro gruppo circa un anno fa, e che nel tempo si sta rivelando molto prezioso.
Ah… dimenticavo. Un grazie anche a me, no?
 

18 commenti:

  1. Un grazie soprattutto a te, cara. Anche mia mamma la prese come una colpa, la mia diagnosi, eh si che io di anni ne avevo ben 27! Credo che sia normale, istintivo per una madre sentirsi in colpa, anche se, razionalmente, è solo sfortuna.
    Come ho già scritto, l'A.I.C. è davvero fondamentale, soprattutto perchè in giro, soprattutto nell'ambiente medico, c'è ancora una sorta d'ignoranza, spesso di occlusione mentale, tragicamente grave...spesso proprio tra i gastroenterologi che, voglio dire, magari un ciccinino in più...ma niente! Non hai idea di tutte le str... che sento in farmacia, tra i vari colon irritabili (ma da che? A nessuno è dato saperlo!), all'intestino lungo...e quindi, probabilmente, irritato perchè non sta comodo...lasciamo perdere, va!
    Un brava è il minimo, lo sai come la penso! Un abbraccio.

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  2. Sai che il pensiero di quei bambini estasiati davanti a cotanta bellezza e bontà mi emoziona?
    Siete grandi, il mondo dovrebbe averne mooolte di più di persone come voi!

    Un abbraccio
    Sesè

    P.S. Bella la coppia finale, mi pare familiare... non è che sono Letizia Casta e Oralndo Bloom? ;-)
    SMACKKK ^_^

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  3. ciao Anna, complimenti per il post e per l'organizzazione, ci si affiata con le persone che hanno in comune dei problemi, siete proprio un bel gruppetto, dinamico e attivo, bellissime tutte le torte che avete fatto anche i bomboloni, e' una dimostrazione che se ci si impegna si puo'ottenere quello che si vuole senza rimanere a bocca asciutta a guardare gli altri mangiare piatti a voi proibiti, complimenti ancora atutti belle le immagini, buona domanica rosa a presto.)

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  4. carissima Anna è un bellissimo post.
    mi son commossa leggendolo, raccontarsi così non è sempre facile specialmente parlare di questioni così delicate, ma si vede che grande donna sei da questo ^_^

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  5. Anna sono andata a ripassare le ultime lezioni e ho individuato nelle foto 128-132 e 166 3 dei tuoi capolavori. Questo tuo post è un estasi di colori, sapori, profumi e.... "belle persone" . Complimenti per il lavoro che avete fatto e per i risultati.

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  6. il tuo coraggio e la tua forza d'animo sono il gesto d'amore più grande per tua figlia, sono sicura che ti vede come una supermamma. Bellissimo post, e complimenti

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  7. Tu sei una persona
    S-T-R-A-O-R-D-I-N-A-R-I-A.
    Ribadisco con forza il bene che sai farti volere...e che ti voglio!

    Un caro abbraccio a te e ad Agnese*

    Maddy

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  8. Complimenti per la cura e l'attenzione che hai dedicato a tua figlia... non è da tutti informarsi e partecipare attivamente per aiutare chi ne ha bisogno.
    Ti abbraccio!

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  9. me lo sono letta tutto di un fiato, questo post, da tanto era contagioso di entusiasmo e voglia di fare.
    capisco perfettamente le ansie e i sensi di colpa in una madre, li ho visti in mia madre, io che sono stata diagnosticata a 42 anni! e li sto vivendo in prima persona, visto che quasi sicuramente anche mia figlia è celiaca.
    il lavoro dell'associazione è fondamentale, per non far sentire solo chi si trova fra capo e coppo questa bega.
    ma credo che un po' possa aiutare anche quello che facciamo noi con i blog, visto che non ci leggono solo i celiaci e quindi io spero che si riesca a creare una cultura diffusa.
    grazie per questo splendido post!

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  10. Bella questa ventata di energia pura e semplice e anche contagiosa!
    Mi dispiace constatare quanta poca conoscenza ci sia ancora, proprio oggi mi sono sentita dire dai colleghi " certo che non puoi proprio mangiare niente"...e non è vero...è mancanza di conoscenza e a volte anche poca sensibilità.
    Grazie Anna davvero.

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  11. Io sto combattendo un'altra battaglia e cioè quella di cucinare normalmente senza glutine... non ti dico quanto è difficile... Nell'associazione di Palermo non ho trovato gran conforto, però vedo che quella di Trapani è molto attiva!
    Io ho pianto tanto quando mi hanno detto che Daniele poteva essere celiaco e ancora piango ogni volta che mi capita di restare digiuna, pensando a tutto quello che dovrà subire lui... Però mi serviva questa sferzata di ottimismo... magari mi darà una marcia in più per arrivare da qualche parte anche io...
    Baci

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  12. P.s. Sono andata da Naturasì, la salsa di soia è Crudigno però la versione Tamari soltanto è senza glutine. :)

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  13. Come al solito rispondo in ritardo, ma questo non significa che io non legga i vostri commenti e che non mi facciano un enorme piacere... è solo che la mia vita troppo piena mi impedisce di dedicarmi alle mie passioni quanto vorrei, però eccomi sia pure in piena notte, a ringraziarvi tutte per i vostri complimenti che giro con gioia a tutti quelli che partecipano con me a queste belle, bellissime iniziative!

    @ Tinny, purtroppo sì, so bene quanta ignoranza ci sia ancora in merito, anche se da quando sono entrata in questo mondo le cose sono MOOOOOOOOOOLTO migliorate, c'è più informazione, più sensibilità, e confido che le cose vadano nel tempo sempre meglio. Che ci posso fare, sono un'inguaribile ottimista!

    @ Sesè credimi l'emozione la provo anch'io ogni volta, è una gioia indescrivibile quella che sento davanti ad un bimbo felice, e sapere che un po' è anche grazie a me... beh, mi regala ogni volta pura felicità. In quanto alla bella coppia.................che dire........ se son rose fioriranno! No, non sono belli come la Casta e Bloom... lo sono di più!!!

    @ Rosa sei sempre carinissima, noi a bocca asciutta quando siamo insieme non restiamo mai, non da quando ci conosciamo! Vero che questi dolci potrebbero fare concorrenza a quelli di una pasticceria? E credimi il sapore non è da meno!

    @ Erica macché grande... sono alta un metro e niente, la mia non è altro che gioia di vivere, di fare, e voglia di trasmetterla ad altri.... la celiachia viene troppo spesso vissuta male, e il nostro lavoro ha proprio lo scopo di dimostrare che ha anche i suoi lati positivi.

    @ Luigina che bello.... colori sapori e profumi sono esattamente le cose che questa festa vuole regalare, e se c'è riuscito un post pensa com'era dal vivo! In quanto ai dolci bravissima.... hai studiato bene! D'altronde una maestra sia pure "ex" deve dare l'esempio!

    Continuo nel commento successivo....

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  14. ...Continuo (era troppo lungo e non me lo pubblicava)

    @ Concetta, supermamma? uhm.... a sedici anni la mamma è solo una rompipalle insopportabile invadente che non capisce niente! Ma so che mi vuole bene lo stesso... è solo ammalata di adolescenza :)

    @ Maddy mi sopravvaluti.... non c'è davvero niente di straordinario in me, diciamo che faccio del mio meglio per dare un senso a ciò che faccio nella vita, e per lasciare un'orma dove passo... a volte temo anche di sembrare affetta da mania di protagonismo, quando in realtà mi sento piccola piccola e spesso oppressa da ansia ed insicurezza.

    @ Morena credo che una mamma sappia sempre tirar fuori per il proprio figlio il meglio di sè... in quanto all'aiuto agli altri, è venuto spontaneo nel momento in cui mi sono sentita abbastanza forte da combattere non solo per lei ma anche per altri bambini. E ne sono sempre stata molto gratificata.

    @ Gaia il tuo commento mi fa particolarmente piacere, è vero, come dice anche Tinny i sensi di colpa sono inevitabili anche se ovviamente nessuno di noi ha colpe... in quanto ai nostri blog sono assolutamente d'accordo, credo siano nati tutti con lo stesso spirito, desiderio di condivisione, di diffusione, per invogliare chi è celiaco a "buttarsi" e far capire a chi non lo è che non siamo extraterrestri che diventano verdi in presenza di grano! Credo che più se ne parla, più sensibilità si smuove, e più la nostra vita sociale diventa semplice.

    @ Fabi il commento dei tuoi colleghi mi ha fatto venire in mente un ricordo lontano... la mia bimba andava alle elementari, ed una sua compagna mangiando un merendino confezionato le ha detto: "certo che sei proprio sfortunata, tu questo non lo puoi mangiare". Mia figlia, tranquilla, le ha risposto scartando la sua schiacciatina ripiena fatta in casa: "veramente la sfortunata sei tu, che non hai una mamma come la mia che mi fa delle cose buonissime!". Me lo ha raccontato lei, ma non ho dubbi che glielo abbia detto davvero... io l'ho quasi stritolata in un abbraccio commosso e mi sono sentita al centro del mondo. Nessuna morale.... solo un bellissimo ricordo che mi fa sempre sorridere. Così come mi fanno sorridere, oggi, le sue compagne che ogni volta che vengono qui mi supplicano di fare le crepes, che buone così, dicono, le faccio solo io!
    Che dire... la mancanza di sensibilità non c'è nei confronti dei celiaci, c'è nei confronti di qualunque "diverso"... triste ma vero.

    @ Stefania innanzitutto grazie per la dritta sulla salsa di soia.. l'ho trovata, anch'io da natura sì che a Pisa non c'è ma a Livorno sì. E mi sono cucinata una cosa che non mangiavo da anni benedicendoti! Domani se ho tempo la pubblico.
    In quanto a quella che oggi senti come una battaglia, probabilmente diventerà come a casa mia pura normalità... capisco le tue lacrime, le ho versate anch'io ma poi... ho tirato su la testa ed ho tirato fuori tutto l'ottimismo di cui ero capace, e non l'ho mai perso. Con il mio gruppo ho davvero trovato la medicina migliore contro il magone.... è vero che l'unione fa la forza, e che condividere un problema lo rende molto meno difficile da affrontare. Provare per credere!

    Vi abbraccio tutte.... spero di non aver scritto troppi strafalcioni vista l'ora!!! Buona notte...

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  15. Complimenti per questa pagina...! Devo preparare i bomboloni senza glutine ed essendo la prima volta mi sono voluta documentare!Ne ero preoccupata al pensiero perchè è un argomento che con conoscevo bene ma come per ogni cosa basta essere informati!:-)

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    1. Grazie Anonimo... spero tu mi faccia sapere se ti sono venuti bene :)

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  16. Ciao Anna complimenti per il blog e le squisite ricette,vorrei fare i bomboloni,potrei avere la ricetta per meta' dose e sapere se poi posso conservarli in freezer,grazie in anticipo,Stefania.

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    1. Ciao Stefania, scusa il ritardo con cui ti rispondo. Io ti suggerirei di dividere ogni dose per tre, visto che per esempio ci sono tre uova e dividere per due è complicato. Ti verranno circa 15-17 pezzi. In freezer si conservano benissimo, te lo dico per esperienza, basterà scongelarli quando ti serviranno e scaldarli leggermente in un fornetto o in microonde, ovviamente non saranno come appena fritti ma ti garantisco che sono comunque molto appetitosi :)

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